Qualche tempo fa un'agenzia per autopromuoversi aveva realizzato un virale dal nome "Catvertising". L'idea, tra la parodia e il surreale, prendeva un po' in giro il sistema delle viral factory. In effetti i gatti su internet sono talmente una garanzia di viralità che sarebbe giusto introdurli come leva di marketing.
Ma non ci sono solo i gatti. Ninja marketing, tre anni fa, parlava di tre elementi: Dio, il sesso e i cuccioli (umani e animali). Sarebbe questa la triade perfetta. Ma dopo Cannes dell'anno scorso, qualcosa è cambiato.
"The Force" di Volkswagen ha unito l'elemento "bambino" ad uno nuovo: Star Wars.
È stata una case history che ha rivoluzionato la diatriba "È uno spot? / È un virale?" collezionando visualizzazioni su youtube in un momento in cui i virali seguivano la meccanica teaser/reveal.
Il successo arrivò anche grazie ad una grande idea di pianificazione: lo spot venne trasmesso per la prima volta durante il Super Bowl. E il giorno dopo, come è usanza, era insieme agli altri spot del Super Bowl su tutti i blog di marketing del mondo.
L'effetto virale fu straordinario, tanto da meritare il grand prix di categoria a Cannes 2011.
Da allora stanno nascendo, una dietro l'altra, campagne che hanno come protagonisti i personaggi di Guerre Stellari: Greenpeace, Vodafone, Tom Tom e ancora Volkswagen.
Ve li ho postati tutti in fondo all'articolo. Solo oggi sono usciti il nuovo di Volkswagen e di Vodafone. Riuscirà Yoda ad emulare il piccolo Darth Vader? No. Troppe parole. The Force, come The Bark Side e Greenpeace, è un film muto, comprensibile a tutti. E per essere virali, può essere fondamentale.
Qual è il significato sociologico del "Star Wars viral boom" secondo voi? Io intanto torno al mio armadio, dove alberga Chewbecca.
THE FORCE - VOLKSWAGEN.
THE BARK SIDE - VOLKSWAGEN.
THE DARK SIDE - GREENPEACE.
VODAFONE - NO NEED FOR JEDI TRAINING.
TOMTOM - The "Star Wars recording for TomTom GPS" saga.
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