16 novembre 2012

The agency of the future#21: IleNOliukGO.



La prima volta che ho sentito parlare di IleNOliukGO era ai giovani leoni Sipra 2012. Due art director di quell'agenzia avevano vinto il secondo posto nella categoria "video". Sono andato a vedere il sito e con mia sorpresa ho scoperto che ne erano i proprietari. Oggi gestiscono un team di persone, creano "handmade web videos" come quello qui sopra e lavorano alla grande. I loro nomi sono Luca e Ilena. Hanno una bella storia da raccontare. La loro intervista è l'ultima di "The agency of the future".

Dove nasce la tua passione per l'advertising?
Luca: non sono sicuro di avere una passione per l’advertising. O meglio, amo le belle idee, i prodotti ben fatti, il design, la tecnologia molto più di quanto non ami la pubblicità in sè. L’adversing è il miglior posto dove stare se si ha per natura la spinta a cambiare le cose. Insieme alla scrittura... ma di scrittura non si vive, e sconsiglio di provare con cinema e musica se si è idrorepellenti al tradizionalismo.

Ilenia: È nata quando, nel duemila e uno, all’uscita dal liceo (classico,ndr), ho promesso al mio fidanzatino dell’epoca di creare solo per lui e per lui soltanto una pubblicità per i bastoncini Findus. Ho fatto un montaggio in Movie Maker di facce sorridenti raccattate da qualche parte, inframmezzate dal logo Findus in versione multicolor. Il tutto musicato da “That’s wonderful” cantata da Paolo Conte. Un capolavoro, ne ero entusiasta. Ma a lui non penso sia fregato più di tanto. Poco dopo ho capito che mi piacciono le cose piccole e belle. Proprio come le pubblicità! E ho trovato un fidanzato (Luca, ndr) a cui interessa abbastanza tutto ciò che creo.

In che cosa consiste il tuo lavoro?
Luca: Nel prendere concetti complessi e trovare un modo accattivante per presentarli in modo che l’utente arrivi subito al nocciolo della questione. Spesso questo richiede anche il trovare il nocciolo della questione.

Ilenia:
Decidere se una cosa mi piace o meno. In fretta!

Qual è la tua giornata tipo?
Ilenia: Facebook (a letto). Checklist (a letto). Disegno. Disegno. Contabilità. Urlo. Mail. Disegno. Cucino o scelgo un ristorante se mi sento in vena di spendere. Scrivo. Disegno. Checklist. Scelgo una voce. Animo. Mi faccio un bagno caldo ascoltando la radio. Cucino o scelgo un ristorante se mi sento in vena di spendere.

Luca: Ile mi tira giù dal letto alle 9. In pochi passi raggiungo la scrivania anche in caso di tempesta di neve (sì, lavoriamo da casa, o è forse meglio dire che viviamo in ufficio). Checklist della giornata. Un paio di mail. Due ore di animazione. Butto giù una bozza di script. Un hangout con un cliente. Disegno. Cerco qualcosa su dribbble. La Zanzara. Carico un video nuovo su Vimeo. Lo mando al cliente. Il tutto intervallato a piacimento dall’aggiornamento compulsivo dei gruppi facebook sulle startup e dalla scoperta di 5 o 6 nuove webapp interessanti. Infine, una cena con amici.

Come pensi sarà l'agenzia del futuro?
Come si dovrà organizzare rispetto al cambiamento del mercato?
Ilenia: Piccola e con ruoli trasversali. L’art director deve saper scrivereun po’ di codice, il developer deve saper disegnare un gattino, l’animatore deve saper fare uno script. Tutti devono essere account di sé stessi.

Luca: Internet sta portando alla democratizzazione del fare impresa. Oggi sui titoli di coda di “The Social Network” di David Fincher sempre più persone scelgono di inventarsi un lavoro. In pochi emergono realmente, ma quelli che lo fanno costituiscono una nuova classe di imprenditori: hanno
30 anni, masticano tecnologia più di un 15enne e hanno aspettative altissime e budget superlimitati. Avrebbero bisogno della vostra migliore coppia creativa, al 10% del prezzo. Inoltre, la competizione per i migliori talenti si sta facendo durissima, poichè internet incentiva il merito (per fortuna). L’agenzia che emergerà dovrà scegliere una direzione creativa molto definita, dovrà assomigliare a questi nuovi imprenditori e dovrà inventarsi un modo per essere profittevole selezionandoli e correndo il rischio di
salire sulla barca insieme a loro.

Ilenia: E dovrà puntare moltissimo sul design, ok sono una designer.

Quali nuovi ruoli immagini nell'agenzia del futuro?
Ilenia: CTO, artDirectorCoderAnimator, social media animator.

Luca: I ruoli canonici alla base di questo mestiere sono un retaggio di 60 anni fa. In un contesto come quello del web di oggi le figure trasversali sono molto più efficienti. Inoltre, basta osannare il team-working sempre e comunque!
Ognuno di noi ha partecipato ad almeno un lavoro in team iniziato male ed andato a finire peggio a causa degli eccessivi compromessi o della mancanza di assunzione di responsabilità da parte di un team leader. Un lavoro firmato è un lavoro migliore, e un gruppo composto da più di 5 persone è un gruppo ingestibile.

La coppia creativa cambierà?
Ilenia: Per quanto mi riguarda gli art director in coppia con i copywriter esistono solo a Cannes (ma del resto non ho mai avuto esperienze in un’agenzia tradizionale). La coppia si forma in base al progetto. A volte si può anche lavorare in solo.

Luca: E’ anche vero che proprio a Cannes due agenzie (Party, Japan e Akqa) hanno teorizzato la trasformazione della coppia creativa da art + copy ad art + coder. Noi lo stavamo inconsciamente applicando da prima di sentirlo teorizzare, ma sempre a patto che le competenze di copywriting siano
trasversali ma presenti.

Quali sono 3 lavori che secondo te rappresentano il futuro?
Ilenia: Le infografiche interattive, come One hour per second di Youtube. http://www.onehourpersecond.com/











La motion grafica emozionale (e non cartoon / simpatica) per National Ovarian Cancer Coalition  National Ovarian Cancer Coalition from Mancel Lindsey on Vimeo.

E i meme! (ma non ne indicherò nessuno, date un’occhiata alla vostra bacheca di Facebook).

Luca: Bref, una serie televisiva francese formata da puntate di meno di 2 minuti l’una. Necessita una buona comprensione della lingua, ma è il prodotto che ha maggiormente trasformato il linguaggio audiovisivo degli ultimi 5 anni.










Il concept video dell’app Do, un piccolo capolavoro realizzato da un’agenzia di San Francisco con forse l’unico nome al mondo più impronunciabile del nostro (Muh-Tay-Zik / Hof-fer, ndr)


Infine un lavoro di motion grafica: Time to succeed, un’iniziativa benefica in favore del miglioramento del livello di istruzione nelle zone povere degli Stati Uniti, che dimostra come massima attenzione al design, animazione bidimensionale e storytelling costiuiscano ormai gli elementi fondamentali di un nuovo format nato e consumato sul web, ma al quale anche i media tradizionali stanno guardando sempre più spesso con attenzione.



1 commento:

Marco Tironi ha detto...

Siete due grandi. Avanti così!